Solo
due parole per inquadrare da un punto di vista storico il TdO... non
è assolutamente possibile scrivere altro se non una breve introduzione!
Questo
metodo teatrale venne elabroato da Augusto Boal, brasiliano, a partire
dagli anni '60, prima in Brasile ed in America Latina ed in seguito
in Europa. Il suo lavoro iniziò nel 1956, a San Paolo, con l'introduzione
del "metodo Stanislavskij" (vivere il personaggio anzichè
mostrarlo) nella formazione attoriale. Nei primi anni sessanta il lavoro
si inserisce in un movimento di riscatto popolare i cui aspetti più
noti riguardano l'opera di alfabetizzazione come forma di coscientizzazione.
A seguito della repressione politica, Boal viene espulso in Argentina,
dove continua a sviluppare forme di teatro rivolte al cambiamento sociale,
rielaborando in condizioni di necessaria clandestinità una modalità
conosciuta come "Teatro Invisibile". A seguito, sviluppa nuove
forme di coscientizzazione, la più nota delle quali è
il Teatro Forum, basata sul concetto di rendere lo spettatore... spett-attore
("Tutti possono fare teatro, anche gli attori!"), ovvero protagonista
del cambiamento dell'azione scenica affinchè sia protagonista
della propria vita, in un percorso di liberazione da condizioni di oppressione.
Tali oppressioni non sono solo "materiali"... dal 1980 circa
Boal inizia a sviluppare tecniche note come "del flic-dans-la-tete"
(poliziotto nella testa), sulla base dell'ipotesi che nelle nostre società
il poliziotto che opprime ed impedisce di agire non è fuori,
bensì "dentro" la nostra testa... La storia del TdO viene approfonditamente trattata nei libri indicati nella sezione bibliografia. |